Intervento dell’Assessore Barmasse all’incontro
del 17 febbraio 2022
Incontro di Restitution dei contributi al
PIANO REGIONALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2022-2025
da parte dei cittadini
per il tramite della Piattaforma democratica on line
“Io partecipo”
Prima di ogni altra cosa desidero ringraziarvi, uno ad uno, proprio come nella slide che è stata appena presentata perché non era scontata questa partecipazione on line in un momento in cui la pandemia ci ha sottratto per un lungo tempo ogni possibilità di incontro pubblico, di interazione diretta, di presentazione e di confronto.
Abbiamo valutato a lungo se procedere o meno alla consultazione pubblica per il tramite di una piattaforma on line che, in tempi ordinari, era stata immaginata come strumento aggiuntivo agli incontri organizzati in presenza e che invece la pandemia, con le sue regole di sicurezza e distanziamento, ci ha imposto quale strumento principale per la raccolta dei vostri contributi.
Abbiamo deciso di affrontare insieme a voi la sfida e, anche grazie agli oltre 500 contatti in Piattaforma e ai 50 interventi scritti, tutti qualificanti e di grande aiuto, da un lato con il con il Piano, ma soprattutto con le delibere di attuazione che ne deriveranno, proveremo a (ri)costruire dei servizi pertinenti ai bisogni (anche nuovi), attenti alla persona in ogni sua condizione e periodo della vita e attenti agli operatori che in essi lavorano e che hanno dato prova di ulteriore dedizione, passione nei duri mesi dell’emergenza epidemiologica.
Lo stallo decisionale su molte questioni strategiche determinato da una prolungata discontinuità politica hanno ritardato eccessivamente le riforme che questa regione attendeva da tempo e che adesso, se adeguatamente accompagnate, potranno rilanciare la sanità e il welfare sociale valdostano nei prossimi anni.
Non si tratta solo di mettere a disposizione risorse (umane e finanziarie) e nuovi modelli organizzativi, qui parliamo di nuove culture professionali, di nuovi approcci ai problemi e ai bisogni delle persone.
Abbiamo cercato di cambiare il concetto di prevenzione modificandone le pratiche e aprendone lo spettro e le collaborazioni; abbiamo posto le basi per una riforma complessiva dell’assistenza territoriale in merito alla quale, entro l’estate, sarà approvato un nuovo decreto ministeriale, innovativo su molti aspetti; abbiamo riavviato il progetto del nuovo ospedale; abbiamo predisposto il sistema delle politiche sociali della Valle d’Aosta con il recepimento dei nuovi livelli essenziali delle prestazioni sociali da integrare a quelli già offerti e, su tutto, abbiamo cercato di delineare una infrastruttura della governance di sistema, fatta di riorganizzazioni e razionalizzazioni, che confidiamo possa dimostrarsi più efficace di quella attuale.
Rimarremo in contatto con Voi anche successivamente e insieme monitoreremo i progressi; sempre insieme, dove necessario, troveremo soluzioni condivise laddove dovessero presentarsi criticità, ad oggi non prevedibili, per il conseguimento degli obiettivi operativi designati dal Piano. Questo è il mio personale impegno e quello dell’assessorato, confido di ricevere il Vostro su questo comune proposito.
Tutti i contributi – lo ripeto - rimarranno all’attenzione dell’assessorato, presso i dirigenti titolari delle diverse funzioni, per configurare gli atti deliberativi che dal Piano conseguiranno nei prossimi mesi e anni.
Anche se in forma sintetica cercherò ora di tratteggiare i principali recepimenti nel Piano tra quelli pervenuti, quelli che avevano caratteristiche di coerenza con la struttura di un documento di programmazione “alto” e di governo.
Per la Macro Area 1 della PREVENZIONE
si sono accolte favorevolmente le proposte che riguardano :
- oltre al già previsto recupero del pregresso relativo ai programmi organizzati di screening oncologici per i carcinomi della cervice uterina, della mammella e del colon retto, sospesi a causa dell’epidemia, e al mantenimento dello screening neo natale esteso, della sordità e cataratta congenita , la riattivazione, presso le scuole dell’infanzia, dello screening pediatrico per la diagnosi precoce dell’ambliopia nei bambini dai 3 ai 5 anni di età, che potrà assumere carattere di permanenza, in collaborazione con le istituzioni scolastiche,
- i cambiamenti climatici, che rappresentano una vera allerta planetaria con ripercussioni anche sulla salute, il tema “Ambiente e Salute” ha acquisito negli ultimi anni una crescente rilevanza ed ha destato sempre maggiore interesse da parte delle istituzioni e dei cittadini. In tale ambito, pertanto, si indagheranno una serie di determinanti ambientali che sono correlati a problemi di salute, con l’obiettivo di definire delle misure di contrasto specifiche, quali:
- la comparsa di nuovi agenti patogeni e dei loro vettori con il conseguente rischio della diffusione di nuove tipologie di malattie infettive,
- gli impatti principali dell’inquinamento da ozono e gli effetti del surriscaldamento sulla salute umana,
- ricavare dall’ambiente informazioni utili ad individuare ed auspicabilmente prevenire e/o controllare l’andamento di eventuali epidemie nella popolazione (In questo contesto ha preso il via nel 2020 il progetto di sorveglianza epidemiologica di Sars-Cov-2 nelle acque reflue urbane) attraverso una nuova disciplina che è la virologia ambientale,
- la concentrazioni di gas radon in dipendenza dai fattori climatici per la stima dell’esposizione della popolazione.
Tutte queste attività verranno eseguite con la collaborazione dell’ARPA Valle d’Aosta che ringrazio e che metterà a disposizione le proprie conoscenze e le proprie professionalità per la predisposizione, l’attuazione e il monitoraggio di piani regionali in materia ambientale e sanitaria.
Sono inoltre stati recepiti con interesse i contributi che richiedevano:
- in relazione al tema dell’OCCUPAZIONE, che si è profondamente modificata in questi ultimi anni, con livelli occupazionali più bassi per le classi di età inferiori e più elevati per quelle adulte di età superiore ai 60, la possibilità di mettere a sistema un percorso strutturato e coordinato che coinvolga i datori di lavoro, i lavoratori (che presentano un’età media sempre più elevata) e i servizi sanitari per migliorare e promuovere la salute e il benessere nei luoghi di lavoro attraverso sani stili di vita e consuetudine a controlli sanitari periodici;
- in merito al rischio dei disturbi del comportamento alimentare durante tutto l’arco della vita, un’attenzione specifica, a partire già dai primi anni di età dei bambini, mediante iniziative che troveranno nelle nuove articolazioni dell’assistenza sanitaria territoriale (Case della Comunità) la sede preposta a queste attività specifiche
- al fine di prevenire una condizione di marginalità e di disuguaglianza sociale dovute alla presenza di persone con fragilità e disabilità, in particolare se minori, caratterizzate da bisogni specifici e da necessità di continuità assistenziale, il riconoscimento del contesto famigliare come parte integrante e insostituibile di questa azione di cura, nel definire i bisogni di sostegno al nucleo famigliare stesso, inclusi quelli psicologici.
Per la Macro Area 2 dell’ASSISTENZA TERRITORIALE
si sono accolte favorevolmente le proposte richiedenti :
- la Valorizzazione del ruolo dei medici di assistenza primaria (MMG e PLS) e di continuità assistenziale operanti nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e nelle forme organizzative multiprofessionali (UCCP), anche rivalutando formule di accesso diretto da parte dei cittadini al fine di fornire prime risposte tempestive, evitando il ricorso improprio al Pronto Soccorso.
- Il potenziamento del supporto psicologico sul territorio, sulla scorta di esperienze di altre Regioni (es. l’istituzione dello psicologo di base in Campania) in modo da intercettare e contrastare precocemente i disturbi psicologici. Questa attività sarà complementare alla riorganizzazione dei servizi di Salute mentale nell’ambito delle Case di comunità, al fine di integrare la psicologia di base con i servizi specialistici di secondo livello in ambito psicologico e della salute mentale stessa e con i servizi sanitari più in generale.
- L’Assistenza Domiciliare Integrata. Su questo tema il percorso di riorganizzazione delle cure domiciliari integrate si concretizzerà in modo da garantire i requisiti di qualità (organizzativi, tecnologici, strutturali) previsti nel documento di indicazioni a livello nazionale (Intesa siglata in data 4 agosto 2021 (Rep. Atti 151/CSR). Il sistema di autorizzazione e di accreditamento degli erogatori pubblici e privati di cure domiciliari, in coerenza con quanto previsto nel documento citato, terrà conto del fabbisogno regionale definito sulla base delle prestazioni da garantire previste nei livelli essenziali di assistenza.
- Le Cure palliative, in merito alle quali la recente approvazione della DGR n.1237/2020, ha inteso avviare il percorso per la predisposizione di un piano di adeguamento di queste cure ai requisiti di accreditamento previsti a livello nazionale e che prevederà, in relazione al contesto specifico regionale, i percorsi degli assistiti e i criteri di accesso ai quattro nodi della rete (Ospedale, Hospice, Assistenza ambulatoriale e Assistenza domiciliare), nonché la dotazione, sia strutturale e strumentale, sia in termini di risorse umane dedicate, affinché ciascun nodo possa erogare le prestazioni necessarie, con il livello di integrazione richiesto.
Il percorso di lavoro sopra enunciato sarà applicato anche alla riorganizzazione e al potenziamento della rete della terapia del dolore, in modo da potere, in una fase successiva, favorire l’integrazione e la collaborazione strutturata tra i due ambiti di intervento.
- L’Adeguamento dei requisiti delle strutture e dei servizi socio-sanitari per le persone con disabilità alle indicazioni previste nel DPCM LEA, per garantire maggiore impegno sanitario e interventi maggiormente integrati tra le componenti sanitaria e assistenziale.
Come già disciplinato per i servizi semi-residenziali per persone con disabilità, in ottemperanza a quanto previsto dal DPCM concernente i LEA, saranno disciplinati anche i requisiti per l’autorizzazione e l’accreditamento di strutture in regime residenziale e di servizi psico-socio-educativi territoriali per le persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. Con tale attività sarà quindi possibile erogare trattamenti a maggiore impegno sanitario, rispondenti a bisogni sempre più complessi e caratterizzati da necessità di interventi integrati.
- La sanità penitenziaria. In materia di assistenza sanitaria presso la Casa circondariale di Brissogne, in linea con quanto previsto all’articolo 2 del Protocollo d’Intesa dedicato, siglato tra il Ministero della Giustizia e la Regione autonoma Valle d’Aosta, ci si impegna a recepire le indicazioni e le disposizioni emanate a livello centrale in materia di assistenza sanitaria penitenziaria e ad impartire le direttive e gli indirizzi all’Azienda USL della Valle d’Aosta, per l’esercizio delle funzioni sanitarie di competenza (DGR di attuazione n. 1850/2015).
I referenti regionali partecipano assiduamente al gruppo interregionale della sanità penitenziaria facente capo al Coordinamento Area territoriale della Commissione Salute che favorisce il confronto con gli altri referenti regionali. In tale gruppo si stanno avviando i lavori finalizzati ad un aggiornamento delle linee guida in materia di assistenza sanitaria negli istituti penitenziari per adulti. In parallelo, stanno iniziando, in alcune realtà regionali, le prime sperimentazioni concernenti la realizzazione di strutture per minori autori di reato. La Regione è impegnata a seguire con attenzione tali processi e percorsi, anche nell’ottica di instaurare collaborazioni sovraregionali.
E, infine ma non per ultima:
- la medicina di genere. Gli effetti della pandemia, in termini di rallentamento o sospensione di alcune attività sanitarie, hanno limitato anche la diffusione di nuovi approcci in ambito di assistenza sanitaria regionale, condizionando lo sviluppo del Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, in attuazione dell’articolo 3, comma 1, Legge 3/2018, per il quale, prima dell’emergenza, erano state poste in essere alcune delle attività propedeutiche alla sua applicazione e che ora rimetteremo in campo.
Tale attività resta tuttavia un impegno prioritario per il Sistema Sanitario Regionale, per l’adempimento del quale si procederà, come previsto dalle indicazioni vigenti, a porre in essere attività finalizzate alla diffusione di tale approccio a partire dal recepimento del Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere e all’istituzione di un Tavolo tecnico regionale per l’avvio delle attività necessarie a questo obiettivo.
Per la Macro Area 3 dell’ASSISTENZA OSPEDALIERA
si sono accolte favorevolmente le proposte riguardanti le richieste di una maggiore comunicazione all’esterno, verso i cittadini, non solo del progetto del nuovo ospedale con riferimento ai tempi e ai costi, ma soprattutto al livello di cure garantite che permetterà, agli standard di qualità clinica, tecnico professionale, alla natura delle reti per patologia che lo qualificheranno a partire dai prossimi mesi sia all’interno della regione con i servizi del territorio (specie per le cronicità e fragilità) sia fuori regione con centri qualificati di riferimento.
Per la Macro Area 4 delle POLITICHE SOCIALI
In merito alla macro area 4 sono pervenute molte suggestioni interessanti che verranno integrate nel documento finale. In sintesi i suddetti contributi riguardano:
- La necessità di avviare una riforma complessiva dei servizi e degli interventi per le persone con disabilità e per le persone non autosufficienti, anche ai sensi della recente legge quadro sulla disabilità, orientata a garantire una reale inclusione delle persone disabili mediante adeguati servizi di sostegno alle famiglie e ai caregivers, e, come definito nel Piano, tramite la promozione di servizi per il mantenimento a domicilio e il potenziamento dei sostegni economici. Nel Piano verrà inoltre chiarito, a seguito dei contributi pervenuti, che il sistema dei servizi e degli interventi per le persone con disabilità sarà strutturato in base ai bisogni specifici di ogni fase della vita prevedendo, in particolare, il potenziamento del sistema dei servizi in relazione ai minori con disabilità.
- La promozione di iniziative formative alle famiglie, ai caregivers e alle assistenti personali, in relazione ai bisogni specifici delle persone non autosufficienti e alle persone con disabilità.
- La valorizzazione del ruolo attivo delle famiglie, in qualità di risorsa, sia per la programmazione delle politiche in favore della disabilità, sia per la definizione del progetto personalizzato. In generale il ruolo delle famiglie, così come definito nel Piano, è considerato di cruciale importanza nell’ambito della programmazione delle politiche a sostegno della famiglia medesima, in quanto attore principale per la creazione di una comunità “Amica della famiglia”. In tale logica si evidenzia la necessità di un approccio integrato tra le politiche settoriali in quanto i differenti ambiti di programmazione hanno ricadute sul sistema famiglia.
- Un ulteriore ambito che verrà approfondito è relativo alle iniziative finalizzate all’invecchiamento attivo mediante la promozione di servizi e attività quali, a titolo esemplificativo, attività di socializzazione, di aggregazione, servizi di co-housing, e alla prevenzione dell’istituzionalizzazione delle persone anziane mediante il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare.
- L’ulteriore promozione, già in parte prevista nel Piano, di un approccio intersettoriale e multidimensionale nell’ambito delle politiche di contrasto alla povertà che valorizzi il ruolo del servizio sociale, in quanto servizio pubblico essenziale, e che garantisca percorsi di sostegno individualizzati ad integrazione delle misure di sostegno al reddito e dell’inserimento lavorativo dei soggetti in condizione di povertà e marginalità, favorendo l’accesso ai servizi anche per il tramite i servizi di prossimità.
Questa ovviamente che Vi ho esposto è una sintesi dell’evoluzione subita del documento di programmazione a seguito dei contributi ricevuti.
Le slides e questo mio intervento saranno scaricabili dalla Piattaforma on line usata per la partecipazione democratica a partire dalla prossima settimana, come già annunciato e promesso nel mese di novembre scorso, quando questo processo di programmazione partecipata è stato avviato insieme a Voi.
Ricordo che a marzo il Piano sarà portato in Giunta per la sua approvazione e per la conseguente trasmissione al Consiglio che lo valuterà nelle sedi debite. Il documento, quindi, potrà ancora ricevere suggestioni e miglioramenti.
Personalmente, confido che l’Assemblea consigliare lo approvi al più presto perché dopo quasi 10 anni la Valle d’Aosta, e i valdostani, hanno diritto di avere un nuovo Piano regionale per la salute e il benessere sociale e recuperare quello sviluppo che, anche grazie all’esperienza pandemica, può oggi arricchirsi di una nuova forza dinamica.