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Valle d'Aosta Sanità Salute e Politiche sociali

Le macro aree del piano

Gruppo di persone viste dall'alto che disegnano la silhouette di due persone che si stringono la mano

La salute e il benessere sociale devono costituire l’attenzione e l’impegno dell’agire di tutto il governo regionale poiché ogni decisione che esso assume ha conseguenze sullo stato di salute e sul benessere sociale delle persone.

Ogni Piano Regionale per la Salute e il Benessere sociale deve iniziare con un'analisi dei bisogni per individuare quali obiettivi strategici porre come prioritari per il periodo di riferimento. Qui di seguito trovate l'analisi dei bisogni di salute e l'analisi dei bisogni sociali che ci hanno guidato nella stesura del piano.

Sono state individuate quattro macro aree tematiche  e una macro area a valenza trasversale come nello schema che segue:

Schema grafico sintetico delle macro aree del piano salute e benessere sociale

Puoi consultare i contenuti delle singole macro aree nelle sezioni dedicate che seguono.

Medico in camice che tocca una pulsantiera virtuale con i vari aspetti della prevenzione

La prevenzione al centro delle politiche per la salute e il benessere sociale

Il COVID non ha causato solo contagi, infezioni e decessi ovunque si è diffuso, ma ha anche interrotto importanti attività di prevenzione a causa della sospensione delle attività sanitarie effettuata per tutelare la popolazione dai rischi della pandemia. L’effetto, certamente non voluto, di questa situazione inattesa, grave ed emergenziale è l’aggravamento di molte malattie croniche e la rinuncia ai test di screening, la cui efficacia è ormai ben conosciuta.  

Il  PSBS, nel prendere atto di questa situazione, ha cercato di trasformare le criticità emerse in opportunità di cambiamento, di sviluppo e di profondo ripensamento dei servizi territoriali e di quelli di prevenzione in particolare. Dal concetto di educazione alla salute a quello di prevenzione attiva, fino anche alle modalità di comunicazione del rischio, è necessario un profondo ripensamento culturale che risulta inutile se non lo si accompagna alla progettazione di un nuovo modello organizzativo-funzionale dei servizi sanitari e di quelli della prevenzione, diverso da quello attuale, al quale anche il Piano Nazionale Cronicità ha riconosciuto un ruolo centrale.

Ai fini della salvaguardia della salute e della sostenibilità del sistema, la promozione e la prevenzione della salute assumono un valore imprescindibile in tutti i contesti e lungo tutto il corso della vita, con attenzione agli effetti delle disuguaglianze sociali nelle varie forme di disagio e di dipendenza patologica, nella promozione della salute e del benessere sociale, nella prevenzione, nella diagnosi precoce delle patologie e, più in generale, delle forme di disagio e di devianza.

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Figurine di persone interconnesse da un fitto reticolo di collegamenti

Una nuova rete territoriale dei servizi come risposta integrata per la salute e il benessere dei cittadini

Abbiamo imparato tutti dalla pandemia da Covid 19 che i servizi e le strutture del territorio sono stati l’elemento debole nella prima fase di diffusione del virus e che il sacrificio personale, oltre che professionale, dei tanti medici di famiglia e operatori del territorio non è bastato ad arginare una situazione che, con le risorse esistenti, ha subito un sovraccarico assistenziale mai visto prima.

Il  PSBS ha cercato di imparare dalle difficoltà e dai limiti del modello di offerta per portare innovazione, potenziamento e certezza nelle cure, soprattutto domiciliari, anche attraverso le nuove tecnologie come la telemedicina. Ci ha guidati su tutto la necessità di ridurre l’attuale frammentazione dei servizi e delle competenze. Il Distretto deve essere l’ambito territoriale non solo dei servizi dell’Azienda Sanitaria Locale, ma deve assumere una funzione comunitaria e plurale più ampia, comprendendo anche il ruolo degli Enti Locali, i servizi di assistenza sociale, socio-sanitaria e socio assistenziale, compreso quello svolto dal Terzo settore. Dalle nuove forme di aggregazione dei medici, alle Case della Comunità, luogo dove i cittadini potranno rivolgersi per problemi di salute e per bisogni di tipo socio assistenziale e sociale attraverso il Punto Unico di Accesso (PUA), agli Ospedali di Comunità, fino alla riorganizzazione delle attuali Microcomunità, in questa sezione troverete le novità più importanti del Piano.

Garantire continuità e qualità delle cure a tutti con servizi di prossimità ai cittadini è stato il nostro obiettivo principale.

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Chirurghi durante un intervento in sala operatoria

L’assistenza sanitaria ospedaliera in una nuova logica produttiva e funzionale di rete

Nonostante durante le fasi acute della pandemia il servizio sanitario ospedaliero regionale abbia retto all’aumento esponenziale di casi da contagio, anche di elevata complessità clinica, la pandemia da Covid 19 ci ha insegnato molto anche sull’assistenza ospedaliera. Abbiamo imparato: che se l’ospedale lavora in maniera separata dai servizi territoriali, cioè senza continuità assistenziale, non garantisce cure efficaci non solo in tempo di Covid,  ma anche in tempo ordinario; che un ospedale su tre sedi, come quello attuale, contrasta con la ricerca di una maggiore qualità e sicurezza delle cure e che va progettato un nuovo modello di ospedale; che impegnare l’ospedale anche su una casistica non consona, ad esempio quella cronica, su persone anziane, non produce cure migliori mentre invece aggrava la loro condizione psicologica ed emotiva.  

Il PSBS, dopo anni di indecisioni e attese, definisce il modello per il nuovo ospedale regionale per acuti, collocato di fronte a quello attuale che sarà convertito a funzioni sanitarie diverse, sarà moderno e tecnologico, con una attenzione specifica all’umanizzazione delle cure e agli ambienti interni; dispone anche la creazione di due Ospedali di comunità sul territorio, con massimo 20 posti letto, a minore intensità di cura,  proprio per evitare quanto più possibile l’esperienza del ricovero in ospedale. Inoltre, per tutti coloro che per vicinanza scelgono di curarsi nella regione confinante, il PSBS offre garanzie di sicurezza nella qualità delle cure,  impegnandosi a stipulare precisi accordi interregionali che collocano l’ospedale regionale in una rete più ampia, capace di dare risposta anche a patologie meno frequenti che non potrebbero essere trattate adeguatamente presso l’ospedale regionale.

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Gruppo di ragazzi e e ragazze di schiena e abbracciati l'uno con l'altro

La programmazione dei servizi sociali in una logica di welfare integrativo e generativo

La rete dei servizi sociali, delle misure contro la povertà e l’emarginazione sociale, quelle di sostegno al reddito, cosi come i servizi e gli interventi per le persone disabili, fragili e non autosufficienti  costituiscono il nucleo solidale delle politiche di una comunità e non riguardano solo le strutture regionali o comunali preposte ma investono il senso di responsabilità di tutte le politiche e di tutti gli attori presenti sul territorio, siano essi pubblici, privati o qualificati come Terzo settore. Mentre lavoravamo al PSBS, a livello nazionale il “Piano degli interventi e servizi sociali 2021-2023” ha stabilito quali sono i livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS), uguali per tutti i cittadini italiani, che costituiscono un diritto esigibile nonché un obbligo di erogazione per tutte le regioni. Il PSBS, nel recepire i LEPS nazionali, mantiene alcuni livelli di servizio aggiuntivi regionali ma, soprattutto, coglie l’occasione per un complessivo ripensamento del modello di offerta attuale e di organizzazione dei servizi,  promuovere un modello di welfare non solo integrativo, ma anche generativo, mettendo al centro le persone, le loro capacità e non solo i bisogni, per garantire risposte integrate tra sanità e sociale, qualificate e diffuse. L’obiettivo di sviluppo è il superamento delle pratiche assistenzialistiche, basate sulla sola messa a disposizione di supporti economici, e l’individuazione di strumenti utili a migliorare la condizione di vita di ogni persona, nelle diverse fasi della vita e nelle diverse situazioni contingenti attraverso risposte e supporti trasversali capaci di prendere in carico la persona nel suo complesso.

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Donna che lavora su uno schermo virtuale trasparente premendo un bottone "Governance"

La governance del sistema regionale per la salute e il benessere sociale

Questa è la Macro area più tecnica del PSBS perché tratta di tutti gli strumenti che abbiamo reputato necessari a imprimere sviluppo e dare “gambe” alle decisioni del Piano. Affrontiamo questioni come la revisione di alcune leggi ormai obsolete e non più adatte a dare risposte efficaci, indichiamo la necessità di attribuire competenze nuove all’Azienda USL o di separare maggiormente, rispetto ad oggi, i ruoli di governo da quelli di gestione nei servizi sociali, per avere maggiore attenzione all’equità e all’efficacia delle risposte rese, al trattamento del personale impegnato, all’introduzione di tecnologie che migliorino i servizi raggiungendo anche le persone a ridotta mobilità o residenti in luoghi meno collegati. Abbiamo anche pensato a delle soluzioni per rendere attraente sotto il profilo professionale la nostra regione al personale sanitario e per tutti abbiamo immaginato dei percorsi formativi capaci di reggere le sfide che ci attendono, quelle rese più urgenti dalla pandemia ma anche quelle che erano necessarie prima di essa.

Abbiamo un’occasione unica di vedere realizzati i progetti che il Piano individua, che sono le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si tratta di risorse economiche mai immaginate prima, accompagnate dalla professionalità e dall’esperienza di figure e strumenti condivisi a livello nazionale basati su robuste competenze ed evidenze scientifiche.

Sarebbe un doppio e grave danno se la pandemia appena vissuta non si trasformasse in opportunità  di sviluppo e benessere per tutti.

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