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Approvato il progetto “Becca”

Gli invasi, protagonisti di un nuovo progetto cofinanziato dal programma Alcotra 2021-2027

diga

Il Progetto “Becca” nell’ambito del Programma Alcotra 2021-2027, capofilato dalla Struttura regionale Opere idrauliche, è stato approvato.

Nel 2022, tutti gli indicatori climatici mostrano condizioni più secche della media in gran parte dell’Europa occidentale, nord-orientale e meridionale. Gli effetti combinati delle scarse precipitazioni e delle alte temperature hanno portato a una siccità diffusa e di lunga durata, che ha colpito molte regioni e settori della società. Le condizioni di siccità hanno favorito gli incendi soprattutto nell’Europa sud-occidentale.

In particolare, i cambiamenti climatici hanno provocato:

  1. una mancanza di neve in inverno che ha danneggiato le stazioni di sport invernali;
  2. gravi siccità estive dannose per l’agricoltura nelle zone rurali di montagna, per l'approvvigionamento potabile delle comunità, per gli incendi boschivi, nonché per la produzione di energia idroelettrica.

Per cercare di ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici sulla popolazione dell’arco alpino e sull'economia montana, le amministrazioni e gli organismi che governano il territorio hanno costituito dei gruppi di lavoro multidisciplinari per individuare delle soluzioni efficaci ed ecosostenibili, per non perturbare un contesto già di per sé intensamente antropizzato e fragile a causa degli impatti dei rischi naturali.

Una delle possibili soluzioni individuate consiste nella realizzazione di piccoli bacini distribuiti nei contesti montani che permettano di mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici di cui sopra, ma nello stesso tempo che garantiscano un adeguato grado di sicurezza nei confronti dei territori e delle comunità che vi abitano.

Obiettivi

Il progetto BECCA - Bacini Ecologicamente sostenibili e sicuri, concepiti per l'adattamento ai Cambiamenti Climatici – si pone come obiettivo quello di garantire una corretta progettazione degli invasi nonché alla messa in sicurezza di quelli esistenti.

Il progetto si propone anche di rispondere alle nuove sfide che il cambiamento climatico impone sui nostri territori di montagna attraverso:

  • la definizione di una metodologia transfrontaliera per l’individuazione di aree territoriali dove realizzare nvasi di alta quota nelle aree montane per la produzione di neve artificiale e invasi agricoli nella zona a quote meno elevate per le zone rurali e per costituire serbatoi in caso di incendi boschivi;
  • la concezione di buone pratiche per la realizzazione di piccoli e medi invasi, a basso costo, che garantiscano comunque un adeguato grado di sicurezza nei confronti dei rischi naturali che incombono sui territori montani (valanghe, frane, crolli, lave torrentizie, inondazioni;
  • l’individuazione e l’applicazione di misure di gestione del rischio indotto da rottura degli invasi. Spesso e volentieri, infatti, questi bacini, anche se di piccole dimensioni, sono soggetti a forte rischio per l’incolumità pubblica, in quanto collocati in posizione dominante in valli scoscese, con la possibilità di innescare fenomeni alluvionali in caso di rottura. Queste opere sono soggette a pericoli naturali intrinseci del territorio montano che si aggravano nel contesto dei cambiamenti climatici in atto (alluvioni, piene torrentizie, frane, valanghe). Queste opere necessitano, quindi, di piani di gestione dei rischi integrati nei piani di protezione civile comunali a tutela della sicurezza e dell'incolumità dei cittadini. Nel corso del progetto, saranno coinvolti gli attori locali del territorio (comuni), con la redazione e l’applicazione di un piano di gestione standard, trasferibile all’intero contesto territoriale transfrontaliero.