Vai al contenuto principale

La Valle d’Aosta regolamenta le politiche UE e i rapporti internazionali

A distanza di 16 anni dalla sua emanazione, il Consiglio regionale rivede la l.r. 8/2006

Photo by M. Spiske on Unsplash
Photo by M. Spiske on Unsplash

Nell’adunanza del Consiglio regionale del 2 novembre 2022 è stato approvato all’unanimità il disegno di legge recante modifiche alla legge regionale n. 8 del 2006, che disciplina le attività della Regione nell’ambito delle politiche promosse dall’Unione europea e dei rapporti internazionali.

L’esigenza di rivedere il precedente testo di legge è frutto di un cambiamento del contesto di riferimento che vede l’Unione europea acquisire un ruolo sempre più centrale nei diversi settori di interesse delle collettività locali, cui corrisponde anche una maggiore disponibilità di risorse finanziarie da spendere a favore del territorio.

Le principali novità introdotte dalla nuova legge riguardano:

  • la promozione del principio dello sviluppo sostenibile, quale principio cardine di cui tener conto nello svolgimento delle attività della Regione in ambito europeo e internazionale;
  • la valorizzazione della sessione europea e internazionale del Consiglio regionale, con l’obiettivo di stimolare il dibattito e la partecipazione della Regione alla formazione e al recepimento del diritto dell’Unione europea per adattare le norme europee alle esigenze specifiche del territorio valdostano;
  • l’istituzione di un vero e proprio Centro di informazione sull’Unione europea, le sue politiche e le sue attività, rivolto, in particolare, ai cittadini;
  • la valorizzazione dell’Ufficio di rappresentanza a Bruxelles con una puntuale individuazione delle sue funzioni e la previsione della possibilità per lo stesso di promuovere tirocini formativi e di orientamento;
  • una specifica regolamentazione delle attività connesse alla gestione dei Programmi di Cooperazione territoriale europea.

Cuore del nuovo testo di legge è poi l’inserimento di apposite disposizioni volte a normare, per la prima volta, i processi di adozione dei documenti di programmazione, quali il Documento strategico e i Programmi regionali FESR e FSE+ cofinanziati dall’Unione europea, nonché il coinvolgimento del partenariato e della società civile nell’attuazione delle politiche europee.

Tra gli aspetti su cui si è intervenuti rientrano anche la definizione di disposizioni volte a favorire il pieno utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea e la valorizzazione delle esperienze professionali maturate dal personale assunto a tempo determinato e implicato nel processo di gestione dei fondi europei, in sede di procedure concorsuali per il reclutamento di personale a tempo indeterminato, mediante specifica riserva di posti nel limite massimo del 40%.

Il nuovo testo legislativo entrerà in vigore decorso il termine di 15 giorni dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.