La nuova programmazione in ambito agricolo e forestale prenderà avvio nel 2023. Per il biennio 2021-2022 valgono quindi le regole applicate finora, con l’arrivo di nuove risorse per sostenere l’apertura dei bandi.
A Bruxelles sono ormai in chiusura i negoziati per definire la base regolamentare per la prossima programmazione degli aiuti europei al mondo rurale. Sulla carta, i nuovi programmi avrebbero dovuto prendere avvio nel 2021, a conclusione del settennio 2014-2020, ma si sono accumulati ritardi in sede organizzativa e negoziale, dovuti a varie ragioni, non ultimo il rinnovo del Parlamento europeo nel 2019. Fatto sta che il nuovo Programma prenderà avvio solo nel 2023, per concludersi nel 2027. Non si tratterà quindi più di un periodo di sette anni, come è sempre avvenuto in passato. Nel mentre, il sostegno al settore agricolo e forestale non può essere interrotto: il 2021 e il 2022 saranno quindi due anni di transizione, in cui verranno applicate le regole del Programma di Sviluppo rurale (PSR) 2014/20, ma con l’innesto di nuove risorse.
2021 e 2022: il periodo di transizione
Se, quindi, per il biennio di transizione, sono valide le regole e i criteri del PSR 2014/20, è ancora in fase di definizione il riparto delle risorse del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale che dovranno essere assegnate alle Regioni per finanziare gli interventi di sostegno. La discussione, avviata durante alcuni tavoli tecnici e poi approdata alla Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, è in questo momento focalizzata sui criteri da adottare per la ripartizione di tali risorse. Nel dibattito, la Valle d’Aosta sta facendo valere le specificità del contesto montano e ha chiesto che venga premiata la capacità di spesa dimostrata finora (il nostro PSR 2014/20 è ai primi posti nella classifica nazionale). La decisione finale, non facile in quanto si stanno scontrando diverse interpretazioni da parte di regioni che vivono situazioni contrapposte, dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.
Una volta arrivate le risorse e riprogrammato il PSR, laddove necessario, la priorità sarà data al pagamento degli aiuti ai beneficiari delle misure delle precedenti annualità che hanno esaurito il loro budget di spesa e delle misure a superficie che hanno impegni pluriennali (5 anni) liquidati ogni anno. Una parte dei fondi che saranno assegnati alla Valle d’Aosta sarà utilizzata, sempre attraverso l’apertura di bandi, per perseguire gli obiettivi individuati dal Next Generation EU: ambiente, innovazione, digitalizzazione, resilienza. Al programma Leader sarà garantita una dotazione del fondo FEASR che permetterà al GAL Valle d’Aosta di proseguire con il finanziamento delle domande ammesse e continuare così la sua azione di incoraggiamento allo sviluppo del territorio.
La programmazione della nuova Politica Agricola Comune
Nel biennio di transizione 2021-2022 dovranno però anche essere poste le basi della programmazione agricola per i prossimi anni e per la quale la Commissione europea ha già introdotto un nuovo modello di attuazione. Ciò che è certo è che non ci saranno più, come in passato, Programmi regionali, ma ogni Stato membro dovrà elaborare un proprio Piano Strategico Nazionale. Nonostante ciò, l’Italia si sta ancora battendo a livello europeo per mantenere il Programma di Sviluppo rurale con deleghe a livello regionale, in modo da consentire la realizzazione di politiche di sviluppo territoriale più coerenti con le singole realtà regionali.
La programmazione a livello regionale
Come si sta muovendo la Valle d’Aosta per fissare le proprie priorità nel quadro della nuova programmazione? L’Autorità di Gestione ha deciso di avviare un percorso partecipato, per coinvolgere il territorio e, in particolare, il mondo agricolo e forestale nella definizione degli obiettivi da perseguire. Dopo una prima indagine, realizzata online sul sito della Regione nel 2019 e aperta a tutti i cittadini, nel 2020 è stato proposto un secondo questionario, indirizzato questa volta solo agli agricoltori e ai consulenti aziendali, attraverso il quale sono state raccolte opinioni e suggerimenti.
Al momento, sono attivi due tavoli tecnici concernenti gli obiettivi generali Ambiente e Clima e Sviluppo locale, mentre sono in fase di attivazione i tavoli che esamineranno le possibili azioni in tema di Competitività e Foreste. Trasversalmente ai 4 Tavoli, opererà un Tavolo dedicato al sistema della conoscenza e dell’innovazione, denominato AKIS, che riguarda azioni di supporto agli altri obiettivi generali, quali formazione, consulenza, innovazione e digitalizzazione. I Tavoli dovranno analizzare i documenti emessi dall’Europa e definire le programmazioni per ogni singolo tema per la Valle d’Aosta.