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Il percorso nazionale

Nell’ambito dell’iter tracciato e in riferimento alle linee guida indicate dall’Unione Europea, ogni Stato membro è stato chiamato a individuare le proprie priorità e a stabilire il proprio percorso di attuazione della PAC, attraverso l’elaborazione di un Piano Strategico Nazionale (PSN).

Il Piano Strategico Nazionale (PSN)

Per la redazione del PSN, che in Italia compete al Ministero della politiche agricole alimentari e forestali, è stata avviata un’attività di confronto e concertazione con le Regioni. Nel documento devono infatti essere indicate le modalità con le quali il nostro paese intende conseguire gli obiettivi della PAC. Si tratta di tre obiettivi generali (economico, ambientale e sociale), di un obiettivo trasversale sulla conoscenza e l'innovazione (denominato AKIS, acronimo di Agricultural Knowledge and Innovation Systems) e di 9 obiettivi specifici (garantire un reddito equo agli agricoltori; aumentare la competitività; riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare; agire per contrastare i cambiamenti climatici; tutelare l’ambiente; salvaguardare il paesaggio e la biodiversità; sostenere il ricambio generazionale; sviluppare aree rurali dinamiche; proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute).

Gli “eco-schemi”

Una delle novità principali della nuova PAC rappresentata dai “regimi per il clima e l’ambiente”, detti anche “eco-schemi“. Gli “eco-schemi” sono dei sostegni che gli Stati membri devono obbligatoriamente attivare a favore degli agricoltori, i quali potranno aderirvi facoltativamente per osservare pratiche agricole benefiche per il clima e per l’ambiente, e che si concretizzeranno in un pagamento annuale per ettaro aggiuntivo al pagamento di base.

Sarà competenza dell’Italia regolamentare gli aspetti applicativi degli eco-schemi, che in ogni caso dovranno rientrare negli impegni ambientali indicati dall’Unione Europea, in modo che :

  1. oltrepassino i requisiti di gestione obbligatori e le norme in materia di buone condizioni agronomiche e ambientali (condizionalità);
  2. vadano oltre i requisiti minimi per l’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, il benessere degli animali e altri requisiti obbligatori stabiliti dalla legislazione nazionale e dell’Ue;
  3. vadano oltre le condizioni stabilite per il mantenimento dell’attività agricola minima;
  4. siano diversi dagli impegni per i quali sono stati erogati pagamenti agro-climatico-ambientali del secondo pilastro.

Il sostegno dell’eco-schema è erogato sotto forma di un pagamento annuale per ettaro ammissibile, secondo due modalità, stabilite dagli Stati membri:

  • importo addizionale al pagamento di base;
  • importo che compensa i beneficiari, in tutto o in parte, dei costi aggiuntivi sostenuti e del mancato guadagno a seguito degli impegni (sul modello degli attuali pagamenti agro-climatico-ambientali)

Il tavolo di partenariato nazionale

Dopo la definizione delle analisi SWOT e dei relativi Policy Brief, ovvero dei documenti che sintetizzano la conoscenza e la ricerca sulle diverse politiche, il percorso si è concentrato sulla definizione delle esigenze di intervento a livello nazionale, che sono state oggetto di un esercizio di assegnazione delle priorità per fascia altimetrica (pianura, collina e montagna).

Per permettere il confronto e la costruzione condivisa del Piano Strategico Nazionale, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha istituito un tavolo di partenariato al quale partecipano i più importanti rappresentanti istituzionali e di tutte le principali associazioni di settore, le organizzazioni professionali, sindacali e il mondo della cooperazione. L’obiettivo è quello di stabilire un percorso condiviso con i rappresentanti del mondo produttivo, istituzionale e della società civile, al fine di contribuire insieme alla predisposizione del nuovo PSN.