Facilitare il ritorno alla libera circolazione nel pieno rispetto dei principi di non discriminazione e protezione dei dati
Il 17 marzo scorso, la Commissione europea ha presentato una proposta volta a creare un certificato verde digitale che agevoli la libera e sicura circolazione dei cittadini nell’UE durante la pandemia di COVID-19. I certificati verdi digitali saranno validi in tutti gli Stati membri dell’UE.
La proposta di Bruxelles, che armonizza a livello comunitario le iniziative prese singolarmente da diversi Paesi nel corso dei recenti mesi, non è ancora operativa. La prossima plenaria del 26-29 aprile adotterà il mandato negoziale del Parlamento, che potrà includere emendamenti alla proposta della Commissione, quindi il risultato dei negoziati dovrà essere approvato sia dal PE che dal Consiglio.
Il certificato verde digitale conterrà informazioni fondamentali necessarie quali il nome, la data di nascita, lo Stato membro di rilascio e l'identificativo univoco del certificato. Oltre a ciò, esso sarà una prova digitale attestante che una persona:
· È stata vaccinata contro la COVID-19 (per il certificato di vaccinazione saranno indicati prodotto vaccinale e fabbricante, numero di dosi, data di vaccinazione);
· Ha ottenuto un risultato negativo al test (per il certificato di test saranno indicati tipo di test (NAAT/RT-PCR o antigenico rapido), data e ora del test, centro di test e risultato);
· È guarita dalla COVID-19 (per il certificato di guarigione saranno indicati data del risultato positivo del test, soggetto che ha rilasciato il certificato, data di emissione, data di validità).
Il Green Pass sarà disponibile, gratuitamente, in formato digitale o cartaceo e includerà un codice QR che ne garantisca la sicurezza e l'autenticità. Gli Stati membri avranno tuttavia sempre l'ultima parola nel decidere da quali restrizioni sanitarie possano essere esentati i viaggiatori.
I Green Pass Covid potranno essere rilasciati e utilizzati in tutti gli Stati membri dell'UE. Sono ammessi a riceverli gratuitamente tutti i cittadini dell'UE, i loro familiari, così come anche i cittadini di paesi terzi che si rechino o risiedano in uno Stato membro.
Essere vaccinati non costituirà una condizione preliminare per viaggiare: tutti i cittadini dell'UE, indipendentemente dal fatto che siano stati vaccinati o meno, godono del diritto fondamentale di libera circolazione sul territorio dell'Unione. Lo stesso principio si applica ai diritti dei cittadini di paesi terzi che soggiornano o risiedono in uno Stato membro dell'UE e hanno il diritto di spostarsi in un altro Stato membro.
Il funzionamento del “green pass” sarà abbastanza lineare: al momento del controllo si procederà alla scansione del codice QR e alla verifica della firma. Ogni organismo di rilascio (ad esempio un ospedale, un centro di test o un'autorità sanitaria) disporrà della propria chiave di firma digitale e tutte le chiavi saranno conservate in una banca dati protetta in ciascun Paese. Sarà poi compito di Bruxelles predisporre un gateway, mediante il quale le firme dei certificati potranno essere verificate in tutta l'UE.