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Karakorum : ciclo di seminari on-line

L’Università della Valle d’Aosta apre le sue porte alle nuove frontiere digitali per comunicare, informare e formare.

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Il ciclo di seminari on-line ‘Karakorum’, spazio digitale di riflessione, é stato lanciato dall’Università della Valle d’Aosta, Dipartimento di scienze economiche e politiche insieme al centro transfrontaliero per il turismo e l’economia di montagna, per dare una risposta concreta alla crisi Covid-19 innovando sulle frontiere della metodologia didattica tradizionale. Nella speranza di ridurre la distanza forzata che caratterizza questo periodo di isolamento, i professori dell’Università della Valle d’Aosta offrono uno spazio digitale e informale di confronto utilizzando un linguaggio chiaro e un approccio interdisciplinare.ì

Karakorum propone una serie di riunioni centrate su alcune questioni di attualità più in evidenza in questo momento analizzandole dal punto di vista economico, storico e giuridico. Il format delle riunioni è pensato per stimolare l’interazione con gli studenti e gli altri partecipanti che rappresentano l’apertura al territorio e ai suoi attori. Ogni sessione, della durata di 50 minuti, è introdotta dai professori ed è seguita da uno spazio aperto dedicato alle domande e alla discussione per stimolare la riflessione di tutti.

Nicola Strazzari, ideatore di questa iniziativa, vede nello spazio digitale un’opportunità per dare voce all’Università, alimentare un confronto con il territorio e consolidare il legame con la comunità accademica.

Karakorum vuole essere un’iniziativa culturale e al contempo uno spazio di incontro digitale per diffondere e accogliere riflessioni – spiegano i professori Nicola Strazzari e Marco Alderighi, direttore del Dipartimento di scienze economiche e politiche – gli incontri si rivolgono agli studenti e tutti coloro che sono interessati ad approfondire argomenti di attualità. Il nome Karakorum, catena montuosa che comprende le due più alte vette del mondo, ci ricorda la necessità di guardare dall’alto e di fornire una prospettiva sul nostro futuro.

Venerdì, 24 aprile, si è tenuto il primo appuntamento sul tema «Parola d’ordine: riguadagnare la fiducia». Il concetto di fiducia è stato sviluppato secondo tre prospettive diverse ma complementari. Il prof Gianluigi Gorla a introdotto il concetto da un punto di vista delle organizzazioni complesse e dell’economia dei territori, mentre la prof Elena Cattelino ha approfondita il punto di vista psicologico e psico-sociale nella prospettiva del ruolo dei media. Il prof Roberto Franzé ha infine sviluppato l’aspetto della fiducia da un punto di vista finanziario e fiscale, mettendo in evidenza le misure che l’Unione europea a adottato in risposta al Covid-19. Oltre 80 persone, tra studenti e operatori del settore, hanno partecipato. Un risultato importante che premia la qualità del progetto e le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.

Il ciclo Karakorum rientra nel progetto «FEAST - Formation, Education et Aménagement des Synergies Territoriales » finanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Alcotra 2014/20.

Il Progetto FEAST

‘Par de-là les frontières’ è stato lo slogano utilizzato dal Programma Interreg Italia-Francia Alcotra 2007/13. In quest’ottica l’Università della Valle d’Aosta e l’Université Savoie Mont-Blanc hanno lanciato il progetto ‘ForProFi’, voluto per sostenere il doppio diploma di primo livello in lingue straniere applicate. Una cooperazione storica quella tra le due Università che si è, nel corso del tempo, consolidata ed è andata ben oltre ogni aspettativa e che oggi integra un Master specialistico bi-nazionale che forma degli specialisti in marketing internazionale, commercio internazionale, promozione turistica, sviluppo territoriale e relazioni internazionali. Questo Master è finanziato anche oggi dal Programma Interreg Italia-Francia Alcotra 2014/20 grazie al progetto FEAST ‘Formation, Education et Aménagement des Synergies Territoriales’.

Tenuto conto della situazione di crisi che stiamo vivendo, il concetto di frontiera assume una nuova accezione : separazione, limite, barriere e impedimenti. Tuttavia le stesse frontiere offrono sempre la possibilità di guardare oltre per cogliere nuove possibilità offerte. Si tratta di aprire le prospettive e la visione sul ‘nuovo’ mondo. Michel Foucher, geografo e geo-politilogo francese, considera che per avere un ‘dentro’, bisogna aprire su un ‘oltre’ per accogliere.

Il digitale ci permette di unire tutto, di avvicinarsi a chi è lontano e di mettere in relazione il ‘dentro’ con il ‘fuori’. In quest’ottica, FEAST si propone di aprire il mondo accademico al territorio e di metterlo in relazione con quest’ultimo. Una frontiera, o piuttosto una nuova frontiera, che si apre con il sistema delle videoconferenze.

Già nel 2015, l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) dichiarava che «i Paesi OCSE devono adottare un approccio diverso per sfruttare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. In effetti le tecnologie esistono ma si devono adattare, per quanto riguarda il mondo scolastico, anche alle esigenze di tipo pedagogico ». Si tratta quindi, come fatto da FEAST, di concentrarsi sui contenuti, sul reale valore aggiunto delle tecnologie, e di come possono essere accolte dagli utenti. Non è la tecnologia che influenza la società ma come viene rappresentata.