La riqualificazione dell’area finanziata con fondi europei ha portato al marchio Starlight Stellar Park
Lignan, piccola frazione montana del comune di Nus, ha ottenuto la certificazione Starlight Stellar Park, rilasciata dalla Fundaciòn Starlight, che la inserisce così tra i migliori luoghi al mondo per vedere le stelle. È la prima località in Italia a ricevere il prestigioso marchio di qualità per l’osservazione del cielo notturno, riconosciuto dall’UNESCO, oltre che dall’organizzazione mondiale del turismo UNWTO e dall’IAU, l’associazione che raccoglie circa 14 mila astronomi professionisti da tutto il mondo.
Con il progetto “EXO/ECO esopianeti - ecologia: il cielo e le stelle delle alpi, patrimonio immateriale dell’Europa”, che rientra nel Programma Interreg Italia-Francia Alcotra 2014/2020, è stato avviato un percorso di riqualificazione dell’area intorno all’Osservatorio Astronomico e sono stati promossi interventi che consentono di mantenere buio il cielo di Lignan, che ospita il centro di ricerca, e permettono di godere di una meravigliosa visione a occhio nudo e al telescopio.
Il progetto è nato dalla collaborazione avviata con il Centre d’Astronomie di Saint-Michel-l’Observatoire, situato nel dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, grazie all’amicizia ‘scientifica’ tra le due strutture incentrata sulla figura di Michel Mayor, astrofisico premio Nobel per la fisica del 2019, conoscitore delle due realtà. All’Observatoire de Haute Provence, situato anch’esso a Saint-Michel, nel 1995 proprio Mayor scoprì, con Didier Queloz, il primo pianeta extrasolare, 51 Pegasi b, orbitante attorno alla stella della sequenza principale 51 Pegasi, distante 47,9 anni luce dal Sole.
Sulla base della ricerca in ambito eso-pianeti, cioè pianeti non appartenenti al sistema solare, utilizzando tecniche complementari, è nato il progetto “EXO/ECO esopianeti - ecologia: il cielo e le stelle delle alpi, patrimonio immateriale dell’Europa” dove il Centre d’Astronomie e l’Osservatorio Astronomico valdostano hanno potuto consolidare la propria posizione di riferimento nel campo del turismo culturale, associato alla ricerca e alla diffusione della conoscenza, attraendo gli appassionati di astronomia.
Insieme i due centri hanno rafforzato le competenze dei propri staff in materia di didattica e divulgazione, rivolta soprattutto al turismo scolastico, creando in collaborazione pacchetti laboratoriali da proporre ai ragazzi in visita ai due osservatori.
Video sull’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e sul Planetario di Lignan
Nel vallone di Saint-Barthélemy il progetto ha portato ad una nuova vita per l’area attorno all’Osservatorio Astronomico gestito dalla Fondazione Clément Fillietroz.
Il prossimo 19 settembre verrà presentato al pubblico il Planetario di Lignan, completamente rinnovato strutturalmente, in termini di efficientamento energetico e di sistema di proiezione digitale a tutta cupola.
I lampioni installati a Lignan e nelle frazioni vicine sono dotati di corpi illuminanti a stato solido che permettono un notevole risparmio energetico e contribuiscono all’ulteriore miglioramento del grado di oscurità del cielo, impedendo la dispersione della luce verso l’alto.
Nello stabile dove è ospitato l’Ostello, nel piano seminterrato, è stata allestita una nuova sala conferenze e dove c’è anche una mostra dedicata agli esopianeti la cui redazione scientifica è stata concepita di concerto con il partner francese del progetto. Nello spazio a sud dell’Ostello c’è una sala laboratoriale che ospiterà attività dedicate ai bambini e ai ragazzi sulla microbiologia, sulla robotica e sull’industria 4.0. Grazie ai lavori per i seminterrati, l’Ostello è ora dotato di una terrazza panoramica.
A partire da ottobre 2020, nelle migliori condizioni di sicurezza da Covid-19, saranno attivati i laboratori per bambini e ragazzi. Nel laboratorio di robotica educativa lo studente diventa educatore del robot, impara la logica, la sequenza algoritmica e il problem solving, arrivando a simulare una missione spaziale. Con le stampanti a 3D a disposizione si possono produrre i materiali necessari e con i nuovi telescopi si raccolgono e analizzato i dati nei laboratori di astrofisica e di astrobiologia. L’astrobiologia è la disciplina che studia le possibilità di vita altrove nel cosmo: individuando esseri che sulla Terra possono vivere in condizioni estreme, come i tardigradi, lo studente può ipotizzare se potrebbero vivere anche su mondi al di fuori del sistema solare.
L’area verde Leyssé è stata ampliata a circa quattromila metri quadrati e rinnovata nella zona verde e con delle gradinate per consentire ad appassionati e astrofili di posizionare la propria apparecchiatura durante gli eventi.
In Osservatorio Astronomico sono stati installati un telescopio solare mobile e un telescopio robotico per la spettroscopia, oltre che dei telescopi eVscope Unistellar che migliorano l’esperienza di esplorazione del cielo per le iniziative didattiche e divulgative, con tecnologia wireless anche per la condivisione tra il pubblico.
Video sul vallone di Saint-Barthélemy, che ospita l'Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d'Aosta e il Planetario di Lignan
Con “EXO/ECO”, condotto dal Comune di Nus con la collaborazione diretta della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, Saint-Barthélemy e l’Osservatorio Astronomico possono definitivamente affermarsi tra le migliori mete per un turismo sostenibile come quello ‘astronomico’ facendone il proprio punto di forza e valorizzando al tempo stesso l’area circostante con il suo patrimonio naturalistico e paesaggistico.