Vai al contenuto principale

La Valle d'Aosta e l'Europa

Logo Europa

Inizia un viaggio tra le stelle con EXO-ECO

Un progetto che guida tra il cielo e Saint-Barthélemy a Nus. Un viaggio in più tappe

L'Osservatorio di Lignan visto dall'alto
L'Osservatorio di Lignan visto dall'alto. Foto di Paolo Rey - Archivio Regione autonoma Valle d'Aosta

Saint-Barthélemy e Saint-Michel l’Observatoire, nell’Alta Provenza francese, condividono un contesto molto affine da un punto di vista geologico, archeologico e storico. In un territorio tradizionalmente rurale, essi beneficiano, grazie alla presenza dei due poli astronomici, di un forte potere di attrazione nel campo del turismo culturale, associato alla ricerca e alla diffusione della conoscenza. Con il Progetto EXO-ECO, ESOPIANETI - ECOLOGIA: IL CIELO E LE STELLE DELLE ALPI, PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’EUROPA, finanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Alcotra, i due siti sono anche accomunati dal lavorare sullo stesso tema, la ricerca di esopianeti: pianeti non appartenenti al sistema solare.

Con EXO-ECO i due “poli astronomici” dei siti di Saint-Michel l’Observatoire (Haute-Provence) e di Saint-Barthélemy sono stabilmente diventati elementi strutturali dell’offerta turistica culturale e innovativa sul territorio. Il progetto ha lanciato una nuova strategia di sviluppo del turismo sui due siti, potenziando i due centri e la loro capacità di diffusione culturale e mettendo in evidenza soprattutto una risorsa immateriale: il cielo buio di ciascun sito. Grazie al potenziamento di entrambe le strutture è stata ampliata l’offerta didattica e divulgativa esistente, al fine di raggiungere un pubblico più ampio e numeroso rivolto soprattutto alle famiglie.

L'astro-turismo

Il turismo astronomico, fenomeno di nicchia nel passato, oggi vede aumentare il numero dei turisti alla scoperta dei luoghi più belli dove ammirare il cielo. L’astroturismo non è per i soli appassionati di astronomia e astrofisica, ma per tutti coloro che vogliono ammirare il cielo notturno nel suo massimo splendore, meglio se nei pressi di un parco naturale, un osservatorio o di una località di villeggiatura con panorami mozzafiato.

L’astronomia ha dimostrato la sua grande attrattività presso il grande pubblico nel corso degli ultimi anni grazie soprattutto al ridotto inquinamento luminoso, integrandosi in un’offerta più globale di turismo culturale che valorizza le risorse locali

Foto di Paolo Rey - Archivio Regione Autonoma Valle d'Aosta #valledaostaeuropa
Foto di Paolo Rey - Archivio Regione Autonoma Valle d'Aosta #valledaostaeuropa

La posizione

L’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (Osservatorio) e il Planetario di Lignan sorgono a Lignan, frazione montana a oltre 1.600 metri di altitudine dal Comune di Nus, nel vallone di Saint-Barthélemy, in Valle d’Aosta.

Il 19 settembre 2020 Lignan ha ottenuto la certificazione Starlight Stellar Park (riconosciuta dall’Unesco), rilasciata dalla Fundación Starlight dell’Instituto de Astrofísica de Canarias. La località valdostana ha superato la dura selezione di alcuni tra i maggiori esperti di qualità del cielo, che hanno stabilito che il cielo notturno sopra Saint-Barthélemy offre una visione spettacolare e ricca di stelle, anche a occhio nudo. È la prima e finora unica località in Italia a ricevere il prestigioso riconoscimento, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale di Nus e dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, rispettivamente Capofila e Soggetto attuatore del Progetto “EXO/ECO – Esopianeti – Ecosostenibilità – Il cielo e le stelle delle Alpi, patrimonio immateriale dell’Europa”, finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014/20.

Partendo dal borgo di Nus e percorrendo la Strada regionale 36, dopo 16 km circa di tragitto si intravede all’orizzonte un edificio che sembra quasi un’astronave uscita da un film e atterrata in mezzo al prato: è l’Osservatorio Astronomico, caratterizzato da una grande cupola e da due tettoie laterali.

L’Osservatorio ha aperto nel 2003, mentre il Planetario è stato inaugurato nel 2009. Entrambe le strutture sono gestite dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, i cui soci fondatori sono la Regione Autonoma Valle d’Aosta, il Comune di Nus e l’Unité des Communes Valdôtaines Mont-Émilius. Se da una parte l’Osservatorio offre al visitatore delle interessanti/avvincenti visite guidate diurne e notturne, dall’altra parte il Planetario permette di compiere viaggi virtuali nel cosmo tra i pianeti, garantendo un’esperienza unica.

La ricerca scientifica

La ricerca scientifica rappresenta l’attività più importante e significativa dell’Osservatorio. L’alta qualità del lavoro scientifico ha permesso alla Fondazione di stringere un accordo pluriennale di collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) per attività di ricerca, didattica e divulgazione. L’Osservatorio è l’unico osservatorio astronomico regionale italiano i cui ricercatori sono associati all’INAF. Parallelamente alla ricerca, gli astrofisici progettano e conducono in prima persona le iniziative per scuole e pubblico, poiché esiste un legame inscindibile tra ricerca scientifica, didattica e divulgazione: è la ricerca che produce i contenuti originali da comunicare attraverso le attività di didattica per le scuole e divulgazione per il pubblico. 

La Terrazza Scientifica a est, con una tettoia mobile che scorre su binari per permettere l’osservazione del cielo, contiene una schiera di cinque telescopi riflettori ad alto livello di automazione. Dal 2020 la Terrazza Scientifica ospita anche un nuovo telescopio riflettore di 500 mm di apertura in configurazione ottica Dall-Kirkham f/6,7, acquistato con il progetto EXO/ECO, con cui si svolgono attività di ricerca, astrofotografia e didattica di alto livello.

La terrazza a ovest è la Terrazza Didattica, utilizzata per le osservazioni con scolaresche e pubblico. Vi si trovano sette telescopi riflettori in configurazione ottica Cassegrain, da 250 mm di diametro f/10, per uso visuale. Anche la Terrazza Didattica è dotata di una tettoia mobile su binari analoga a quella della Terrazza Scientifica.

Il telescopio rifrattore acromatico da 152 mm di apertura f/5,9. Foto di Paolo Rey (Archivio Regione autonoma Valle d'Aosta) #valledaostaeuropa
Il telescopio rifrattore acromatico da 152 mm di apertura f/5,9. Foto di Paolo Rey (Archivio Regione autonoma Valle d'Aosta) #valledaostaeuropa

Grazie al Progetto EXO/ECO, l’Osservatorio ha acquisito un telescopio rifrattore acromatico da 152 mm di apertura f/5,9. Insieme allo strumento sono state acquisite anche una camera CCD QHY 178III e un filtro solare Daystar H-alfa. Questo permette, per esempio, di preparare una postazione per osservare il Sole, in sicurezza per la vista, collegando il sensore digitale al pc e inviando su uno schermo l’immagine in diretta, man mano che viene ripresa.

La collezione

La collezione comprende una condrite carbonacea, una pallasite e un meteorite metallico cui si sono aggiunti anche un meteorite lunare e uno marziano. Foto di Paolo Rey (Archivio Regione autonoma Valle d'Aosta)
La collezione comprende una condrite carbonacea, una pallasite e un meteorite metallico cui si sono aggiunti anche un meteorite lunare e uno marziano. Foto di Paolo Rey (Archivio Regione autonoma Valle d'Aosta)

Con EXO-ECO è stata allestita anche una piccola, ma significativa collezione di cinque meteoriti, ovvero frammenti di rocce provenienti dallo spazio e cadute sulla Terra. I meteoriti (o le meteoriti, in italiano esistono entrambi i generi) sono fondamentali per comprendere la nascita e l’evoluzione del Sistema Solare, perché costituiscono campioni relativamente poco alterati del materiale che si ritiene formasse la nebulosa protoplanetaria da cui si sono formati il Sole e i pianeti; in altri casi sono frammenti di corpi celesti già formati, per esempio la Luna, satellite naturale della Terra, e il pianeta Marte.