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Area megalitica Saint-Martin-de-Corléans: Approvato Accordo tra Regione e MiBACT

L'Accordo, stipulato tra la Regione e il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, riguarda una parte degli interventi da realizzare all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC).

©RAVDA
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La Giunta regionale ha recentemente approvato, con la deliberazione 373/2020, l’Accordo operativo tra la Regione e il Ministero per i beni le attività culturali e per il turismo, regolante il finanziamento per l’attuazione dell’intervento denominato “Parco archeologico e Museo dell’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans” ad Aosta.

L’accordo si inserisce nel più ampio Piano stralcio (strumento che regola l’attuazione degli interventi finanziati dal Fondo statale per lo sviluppo e la coesione) “Cultura e Turismo”, che destina alla Regione circa 13,6 milioni di euro, per interventi di valorizzazione del patrimonio culturale regionale, relativi oltre al Parco archeologico e Museo dell’area megalitica di Saint Martin de Corléans, al Castello di Saint-Pierre (restauro conservativo e riallestimento museale di scienze naturali), al Castello di Issogne (restauro conservativo delle decorazioni delle facciate interne del cortile) e al Palazzo Roncas (manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico).

L’accordo approvato è relativo alla realizzazione di una parte degli interventi relativi al lotto cosiddetto “II” dell’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans (il primo lotto e la parte del secondo lotto funzionale all’allestimento della navata centrale e del centro d’interpretazione del sito nell’area nord del Parco archeologico nell’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, sono quelli che hanno portato alla definitiva apertura al pubblico a partire dal giugno 2016) e si concentra, in prevalenza, sulla valorizzazione degli elementi presenti nel sito relativi all’ arco temporale che va dalla tarda età del ferro, all’epoca romana, all’epoca tardo antica ed infine a quella medioevale, al fine di dare identità e completezza di informazione al pubblico che visita l’area.

In particolare, gli interventi contemplati dall’accordo riguardano la realizzazione:

  • di un’area con funzione di introduzione al museo;
  • della sezione dedicata alla protostoria;
  • di aree per ristoro, per mostre temporanee e di una sala didattica;
  • del centro di interpretazione del sito del periodo romano;
  • dell’allestimento della Sala Civica stesso livello dell’area archeologica;
  • di un grande ambiente attrezzato per incontri e conferenze sia per i residenti del quartiere sia per i convegni legati inerenti gli argomenti trattati nel Polo culturale di Saint-Martin-de-Corléans.

©RAVDA
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Inoltre, il finanziamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione sancito dall’Accordo, servirà per restaurare oggetti di epoca romana da inserire nelle vetrine del museo e le stele antropomorfe da esporre nella Sala delle stele e per effettuare l’analisi della necropoli, lo studio completo dell’età romana e delle varie epoche storiche al fine di acquisire la conoscenza necessaria per l'apparato didattico e l'esposizione degli oggetti, nonché ulteriori attività connesse e a corollario di quelle sopra elencate, propedeutiche all'apertura al pubblico del complesso museale.

L'importo complessivo dell’intero secondo lotto ammonta ad euro 7.663.000. Tale importo è finanziato per una parte pari a euro 3.800.000 dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione FSC 2014/2020 nell’ambito dell’Accordo operativo approvato, per una parte pari euro 3.780.000 nell'ambito del Programma Investimenti per la crescita e l'occupazione FESR 2014/2020, e per la restante parte, pari a euro 83.000, con risorse regionali. 

Gli interventi previsti dall’Accordo operativo per il progetto del parco archeologico di Saint-Marin de Corléans concorrono alla creazione di un vero e proprio polo culturale di rilevanza europea, in virtù della ricchezza e della particolarità delle testimonianze presenti nonché dell’unicità in rapporto all’esistenza di luoghi analoghi sia a livello nazionale sia europeo: l’area megalitica è infatti inserita anche tra i siti archeologici afferenti alla Megalithic routes, la rete creata attraverso il coordinamento del Consiglio d’Europa che sposa i principi del turismo a basso impatto.