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NASA: Nuova Architettura Sensibile Alpina

Il programma di ricerca industriale valdostano che ha realizzato la prima scuola biofilica in Europa

Biofilia letteralmente significa “passione per la vita”, “amore per la vita” e descrive la tendenza psicologica ad essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale.

Grazie all’impegno di un gruppo di ricercatori del Laboratorio di Ecologia Affettiva dell’Università della Valle d’Aosta - Université de la Vallée d’Aoste (LEAF/Univda) che fanno capo al dr. Giuseppe Barbiero, è stato realizzato un prototipo di “Scuola Biofilica”, nella scuola primaria di Gressoney-La-Trinité, con aule dotate di strutture artificiali visibili/invisibili che stimolano nel bambino la percezione dell’ambiente scolastico come luogo che suscita emozioni e pensieri piacevoli. Un ambiente scolastico con caratteristiche rigenerative tipiche di un ambiente naturale, capace di sostenere i processi di apprendimento.

Il Programma di ricerca “NASA”

La Nuova Architettura Sensibile Alpina (NASA) è un programma di ricerca condotto dal LEAF/Univda, in collaborazione con un team di imprese valdostane.

I partner del progetto hanno iniziato la loro avventura rispondendo a un bando indetto dalla Regione finanziato da due fondi europei: il Fondo europeo di sviluppo regionale FESR e il Fondo sociale europeo FSE nell’ambito dei due Programmi Investimenti per la crescita e l’occupazione 2014/20.

Con una dotazione complessiva di quasi 5 milioni di euro, il “Bando per la creazione e lo sviluppo di Unità di ricerca” ha previsto la concessione di contributi a imprese, organismi di ricerca, amministrazioni pubbliche e organismi di diritto pubblico, con sede operativa in Valle d’Aosta.

Le Unità di ricerca – UdR sono luoghi di interscambio scientifico e tecnologico che producono conoscenza e aiutano lo sviluppo socio-economico del territorio. Costituiscono un’importante opportunità per la crescita dei ricercatori valdostani, in quanto offrono una prospettiva occupazionale e limitano il fenomeno della “fuga dei talenti”. 

Nello specifico, il progetto ha previsto la collaborazione tra l’Università della Valle d’Aosta e tre realtà imprenditoriali regionali, per la realizzazione di un ambiente scolastico volto a stimolare la sensorialità del bambino verso le forme di vita non umane, favorendo la rigenerazione dell’attenzione diretta e migliorando l’efficienza scolastica. 

Le tre linee di ricerca di NASA, tra loro parallele e integrate, sono volte allo sviluppo di un IQB software per la progettazione biofilica (biophilic design), alla realizzazione di una Restorative Schoolroom, ovvero di un’aula scolastica dimostrativa confortevole e ad elevata efficienza energetica e alla verifica sperimentale delle qualità rigenerative di un Fotobioreattore a base di microalghe, da eventualmente inserire nella schermatura di serramenti trasparenti.

Aula grande ©Univda
Aula grande ©Univda

La realizzazione del programma di ricerca

Il progetto, dopo una prima fase di studio, ha portato alla realizzazione di interventi di riqualificazione energetica e biofilica integrati i cui effetti sono poi stati studiati nei successivi anni scolastici. 

L’intervento strutturale è stato realizzato su tre ambienti della scuola: l’aula a sud-ovest, l’aula a sud-est e l’aula mensa; quest’ultima aula è stata trasformata in un prototipo di “Aula Rigenerativa” (Restorative Schoolroom) che permette agli allievi un'esperienza di realtà immersiva.

Aula mensa ©Univda
Aula mensa ©Univda

La riqualificazione edilizia è stata incentrata su 14 modelli di progettazione biofilica, combinati tra di loro nei diversi spazi: (1) relazione visiva e (2) non visiva con la Natura; (3) stimoli sensoriali non ritmici; (4) variabilità della temperatura e del flusso d’aria; (5) presenza di acqua; (6) luce diffusa e dinamica; (7) relazione con i sistemi naturali; (8) modelli e forme biomorfiche; (9) relazione materiale con la Natura; (10) ordine e complessità; (11) prospettiva; (12) rifugio; (13) mistero; (14) rischio e pericolo.

Aula mensa ©Univda
Aula mensa ©Univda

La struttura è stata interamente riqualificata con materiali naturali, è stata coibentata con canapa e argilla ed è stata rivestita in calce, sughero e licheni stabilizzati. 

Aula piccola ©Univda
Aula piccola ©Univda
Aula piccola ©Univda
Aula piccola ©Univda

La testimonianza di Giuseppe Barbiero, biologo ricercatore universitario, direttore del LEAF/Univda e responsabile scientifico del programma NASA

“Questa sperimentazione rappresenta il naturale sviluppo degli studi sulla biofilia che da dodici anni stiamo conducendo nel nostro Laboratorio di Ecologia Affettiva (LEAF) all’Università della Valle d’Aosta – spiega il dr. Giuseppe Barbiero. Le nostre ricerche hanno dimostrato che il contatto con la Natura ha un potere rigenerativo della capacità di attenzione diretta e sostenuta del bambino e migliora le sue qualità empatiche. Nel 2015-16, in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’impresa italo-svizzera AktivHaus, abbiamo messo in pratica i nostri studi realizzando “Biosphera 2.0”, il primo modulo di casa passiva che ha adottato una progettazione biofilica scientifica. Contemporaneamente, con la collega Rita Berto, abbiamo sviluppato uno strumento di misurazione – il Biophilic Quality Index (BQI) – che consente di valutare quanto è biofilico, e perciò rigenerativo, un ambiente. Tutte queste esperienze sono confluite nella riprogettazione della scuola primaria di Gressoney-La-Trinité: uno spazio di apprendimento sperimentale, rigenerativo (per questo si chiama Restorative Schoolroom), rispettoso della Natura fuori di noi e della Natura dentro di noi.”

Le verifiche sulla qualità del progetto

A partire dal terzo anno del progetto di ricerca, sono state realizzate le osservazioni tese a verificare la qualità dell’intervento, per valutare se effettivamente l’intervento aveva ridotto i tempi necessari ai bambini per rigenerare l’attenzione dopo una fatica mentale e per mettere a confronto la didattica condotta all’interno della scuola e quella svolta all’esterno in mezzo alla Natura. Per due anni, gli allievi dell’istituto scolastico sono stati osservati in tempi e stagioni diverse, così come nello svolgimento di attività differenti.

I risultati hanno confermato che le attività didattiche svolte all’aperto, se condotte nel pieno rispetto della biofilia dei bambini, sono più rigenerative di quelle condotte al chiuso di un’aula scolastica. Mai era stata rilevata una differenza in modo così netto: i bambini, in media, hanno migliorato del 30% la propria performance, misurata in termini di recupero da una fatica mentale. Tempi nettamente inferiori rispetto a quanto rilevato nell’osservazione condotta in parallelo su bambini coetanei che frequentano una normale scuola urbana di Torino. 

Aula piccola ©Univda
Aula piccola ©Univda

La prima scuola primaria biofilica

Il 17 luglio 2019 la scuola primaria di Gressoney-La-Trinité è stata registrata per essere sottoposta al processo di certificazione Living Building Challenge (LBC), prima scuola europea che possiede tutti i requisiti di biophilic design richiesti dal sistema di certificazione edilizio LBC.

Una classe della scuola Biofilica (dalla pagina Facebook @ProgrammaRicercaNASA  · Scienza, tecnologia e ingegneria) ©Univda
Una classe della scuola Biofilica (dalla pagina Facebook @ProgrammaRicercaNASA · Scienza, tecnologia e ingegneria) ©Univda

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