Che cos’è l’area megalitica, come si presenta oggi il parco archeologico e il relativo museo, quali sono i programmi europei e statali che hanno contribuito a realizzare un luogo unico
Un luogo che per vastità, impatto emotivo e imponenza non ha eguali in Europa. Un sito archeologico di rilevante interesse in virtù della ricchezza e della particolarità delle testimonianze ivi presenti nonché dell’unicità in rapporto all’esistenza di luoghi analoghi, tanto a livello nazionale quanto europeo. È L’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans nell’omonimo quartiere della città di Aosta, oggi visitabile grazie ai finanziamenti europei, statali e regionali che hanno portato alla realizzazione del Parco archeologico con annesso museo.
L’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, è un sito archeologico di interesse decisamente rilevante in virtù della ricchezza e della particolarità delle testimonianze ivi presenti nonché dell’unicità in rapporto all’esistenza di luoghi analoghi tanto a livello nazionale quanto europeo. Una lunga storia di scavi e di ricerche, iniziate nel 1969, ha infatti portato alla luce un’area preistorica di culto e sepoltura risalente alla fine del V millennio a.C., al termine del Neolitico, conservatasi fino ai giorni nostri, subito riconosciuta di importante interesse dal Ministero e acquistato dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta, con l’obiettivo di conservarla in loco e renderla fruibile al pubblico.
Il sito oggetto di indagine archeologica si estende per una superficie complessiva di 9.820 metri quadrati suddivisa in due aree, una a nord e una a sud di via Saint-Martin-de-Corléans.
Ad oggi, quindi, l’area megalitica si articola su vari livelli:
L’area di Saint-Martin-de-Corléans è stata chiusa in una struttura che crea uno spazio volutamente senza relazioni con l’ambiente circostante. Le necessità di tutela hanno determinato la costruzione di una struttura concepita come elemento di protezione delle testimonianze e dei reperti e come luogo di fruizione. Essa è dotata di un grande tetto, accessibile dalla strada che fiancheggia l’edificio e che funge da copertura dell’intero contesto storico monumentale.
Una delle missioni di una struttura museale è quella di creare visioni a occhi aperti e di evocare persone e avvenimenti del passato: il museo diviene un luogo pedagogico e l’archeologia il mezzo con il quale si acquista coscienza storica. L’allestimento del museo archeologico, basato su un rigoroso e critico impianto scientifico, vuole rendere attraente e indimenticabile la visita, attingendo sia al fascino del luogo, sia alle ipotesi interpretative più seducenti, che non trascurano riferimenti ai miti e alle personalità eroiche.
Il percorso si snoda inizialmente come discesa temporale dall’odierno alla preistoria, attraverso lunghe passerelle vitalizzate da numerose grandi immagini legate da una linea continua, di riferimento alla storia del sito in relazione alla storia dell’intero pianeta.
Si procede, con l’aiuto di sintetici pannelli esplicativi, sino all’ “incontro” con il sito, le cui vestigia si possono osservare dalla stessa quota del piano di calpestio attraversato dall’osservatore.
L’effetto cercato è quello di una comprensione visiva emozionale dell’insieme, colto come complesso monumentale, modulato dall’illuminazione che muta gradatamente.
Assumendo valori di luminosità tonale riferibili alle diverse ore del giorno, le luci colorano l’atmosfera che avvolge la tomba dolmenica centrale, le stele abbattute, le piattaforme, le tracce delle arature e tutti gli affioramenti del terreno, dei rosati dell’alba, dei gialli del mezzogiorno, dei bianchi del primo pomeriggio, dei rossi violacei del tramonto, degli azzurri metallici e bluastri della notte.
L’itinerario espositivo si articola in sei sezioni, distinte da colori di fondo delle pareti che variano quasi impercettibilmente, come scivolando sopra un’onda continua di impressione retinica involontaria.
Le sezioni seguono e ricostruiscono la periodizzazione per fasi elaborata dal Comitato Scientifico, partendo da una sorta di curva orizzontale del tempo di Saint-Martin-de-Corléans.
Dagli scavi condotti nell’area provengono oltre 40 stele antropomorfe e nove tra menhir e lastre con foro, cui è dedicata un intera sezione. Particolare importanza assumono le stele antropomorfe di stile “evoluto”, sculture emblematiche della grande statuaria preistorica, che costituiscono elemento di spicco del sito megalitico aostano. Grazie a uno speciale sistema di sostegno sono esposte come dovevano essere visibili in origine.
Si conclude il percorso con una serie di pannelli sui quali sarà accennata un’anticipazione della futura seconda parte del museo, una sorta di promessa di rivedersi.
Un ruolo importante per la valorizzazione dell’intero sito lo ha avuto il Fondo europeo per lo sviluppo regionale che nei diversi periodi di programmazione 2007/13 e 2014/20, con i programmi “Competitività regionale” e “Investimenti per la crescita e l’occupazione” ha finanziato l’esecuzione di un primo lotto, riguardante i lavori per l’apertura della navata centrale e del centro di interpretazione del sito e gran parte degli allestimenti multimediali finalizzati alla valorizzazione economica dell’area, e di un secondo lotto funzionale per l’allestimento della sala delle stele antropomorfe, la sala multimediale e la galleria del tempo nell’area nord del Parco e l’inserimento del sito nel sistema dei Beni culturali della regione.
Punto focale del progetto di realizzazione del primo lotto finanziato interamente dal Programma FESR competitività regionale 2007/13, è stata la realizzazione della navata centrale, ossia un grande ambiente di 46,5 mt di luce e 70 mt circa di lunghezza senza appoggi intermedi, finalizzato alla percezione globale dell’area archeologica senza ostacoli visivi; in totale più di 2500 mq di area occupata dai reperti inseriti nel loro contesto d’origine corredati dai relativi percorsi di visita.
A nord di tale ambiente, sempre nell’ambito del primo lotto, è stato allestito il Museo del sito che si affaccia direttamente sul terreno archeologico. In tal modo la sequenza scientifica e descrittiva del centro di interpretazione si confronta e dialoga sistematicamente con le testimonianze conservate in sito. Gli interventi sulla Navata centrale e sul centro di interpretazione del sito pari ad una superficie complessiva di circa 6.000 metri quadrati di cui 4.800 di area archeologica e 1.200 di zona musealizzata.
Scendendo nel dettaglio, con le risorse del Programma FESR Competitività regionale 2007/13, sono stati realizzati i seguenti interventi:
Progettazione
Sono stati progettati definiti e realizzati i seguenti allestimenti compresi di impianti:
Pannelli informativi
Studi ed analisi su reperti
Attività di comunicazione
Il Progetto relativo al secondo lotto è parte integrante e punto nodale del Progetto strategico di valorizzazione e promozione dei beni culturali finanziato nell’ambito del Programma Investimenti per la crescita e l’occupazione FESR 2014/20.
Nello specifico tale secondo lotto, in parte già completato, comprende la realizzazione:
Inoltre, è prevista l’elaborazione dei testi per pubblicazioni scientifiche inerente l’area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans, in collaborazione col Comitato scientifico del sito, con tutti gli archeologi e le diverse professionalità pluridisciplinari che, a vario titolo, hanno operato nel corso degli anni alle campagne di scavo.
Gli obiettivi principali del progetto finanziato dal FESR per il periodo 2014/20 sono interconnessi e consistono nella graduale messa a sistema dell’area archeologica nel sistema dei beni culturali regionale e delle altre eccellenze del territorio, nel rendere appetibile il sito da un punto di vista turistico e nel favorirne la fruizione sia turistica e sia del pubblico locale.
Scendendo nel dettaglio con le risorse del Programma FESR Investimenti per la crescita e l’occupazione 2014/20 si stanno realizzando i seguenti interventi:
Progettazione
della realizzazione delle opere edili e degli allestimenti multimediali delle tre sale, con particolare riguardo alle tecnologie di ingegneria dell’immagine e di realtà immersiva.
Pannelli informativi
Studi ed analisi su reperti
La realizzazione di una parte degli interventi relativi al cosiddetto secondo lotto rientra nel finanziamento previsto dall’Accordo operativo tra la Regione e il Ministero per i beni le attività culturali e per il turismo, regolante il finanziamento per l’attuazione dell’intervento denominato “Parco archeologico e Museo dell’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans”.
Tale accordo si inserisce nel più ampio Piano stralcio “Cultura e Turismo” finanziato dal Fondo statale per lo sviluppo e la coesione FSC 2014/20, che destina alla Regione circa 13,6 milioni di euro, per interventi di valorizzazione del patrimonio culturale regionale, relativi oltre che al Parco archeologico e Museo dell’area megalitica di Saint Martin de Corléans, anche al Castello di Saint-Pierre, al Castello di Issogne e al Palazzo Roncas.
Le risorse FSC si concentrano sulla parte del secondo lotto relativa alla valorizzazione degli elementi presenti nel sito riguardanti l’arco temporale che va dalla tarda età del ferro, all’epoca romana, all’epoca tardo antica ed infine a quella medioevale, al fine di dare identità e completezza di informazione al pubblico che visita l’area.
In particolare, gli interventi contemplati dall’accordo riguardano la realizzazione:
Inoltre, il finanziamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione sancito dall’Accordo, servirà per restaurare oggetti di epoca romana da inserire nelle vetrine del museo e le stele antropomorfe da esporre nella Sala delle stele e per effettuare l’analisi della necropoli, lo studio completo dell’età romana e delle varie epoche storiche al fine di acquisire la conoscenza necessaria per l'apparato didattico e l'esposizione degli oggetti, nonché ulteriori attività connesse e a corollario di quelle sopra elencate, propedeutiche all'apertura al pubblico del complesso museale.
Il completamento del Museo trasformerà in un vero e proprio polo museale il Parco e museo dell’area megalitica.
Oltre alle nuove sale che si realizzeranno, ci sarà spazio anche per i cosiddetti spazi culturali, annessi al museo, i quali permetteranno al visitatore, alle famiglie e alle classi delle scuole dei diversi gradi di trascorrere una giornata intera al museo, tra mostre temporanee e sale espositive.
Gli interventi realizzati o previsti nel parco archeologico di Saint-Marin de Corléans fin qui descritti e finanziati dai programmi europei FESR e statali FSC concorrono alla creazione di un vero e proprio polo culturale di rilevanza europea, in virtù della ricchezza e della particolarità delle testimonianze presenti nonché dell’unicità in rapporto all’esistenza di luoghi analoghi sia a livello nazionale sia europeo.